EDITORIALE SETTEMBRE 2019 RIMEDI NATURALI PER I DISTURBI DI PRESSIONE. PARTE PRIMA (LA SECONDA PARTE CON L’EDITORIALE DI OTTOBRE) Ipertensione e ipotensione ci parlano di un corpo che ha perso il ritmo

EDITORIALE SETTEMBRE 2019 RIMEDI NATURALI PER I DISTURBI DI PRESSIONE.
PARTE PRIMA (LA SECONDA PARTE CON L’EDITORIALE DI OTTOBRE)

Ipertensione e ipotensione ci parlano di un corpo che ha perso il ritmo.

Normale che situazioni di surmanage( un importante esame per lo studente, un’automobilista in una interminabile coda, un progetto da portare a breve termine) costringe l’organismo ad una serie di modifiche a livello nervoso e ormonale, con conseguente accelerazione del battito cardiaco e un aumento della pressione arteriosa. Valori pressori leggermente più alti del solito sono normali in una persona soggetta a eventi stressanti, ma può diventare patologico quando la pressione diventa abitualmente alta, in questo caso si tratta d’ipertensione disturbo pressorio di gran lunga più diffuso soprattutto fra la popolazione maschile.
Al contrario abbiamo l’ipotensione, con sensazione di fiacchezza e di testa vuota, mancamenti, perdita delle forze,in questo caso sembra che al sangue venga meno quella spinta verso l’alto, come se di colpo il flusso sanguigno fosse stato privato di quella energia e di quel calore necessario; è più facilmente accusata dalle donne, in particolare in un periodo dell’anno molto caldo e durante il ciclo mestruale.
La pressione arteriosa è la forza esercitata dal sangue, pompato dal cuore, sulle pareti vasali delle arterie. Una sufficiente pressione per fare circolare il sangue nel corpo è fondamentale, perché l’organismo funzioni efficacemente. Si definisce ipertensione il superamento di certi valori standardizzati nella pressione diastolica(la punta minima della pressione arteriosa, che corrisponde al momento in cui il cuore si rilassa e pieno del sangue di ritorno dalle vene si prepara ad un’altra contrazione) e sistolica( la punta massima della pressione arteriosa, che avviene nel momento  in cui il cuore pompa sangue nei vasi sanguigni. E’ difficile definire il valore “normale” della pressione arteriosa, perché è condizionato da molti fattori( situazioni contingenti, età, vissuto emotivo ecc).
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito pressoché normale la pressione sistolica o “massima” minore od uguale a 140 mmHg(millimetri della colonna di mercurio), e la pressione diastolica o “minima” con un valore minore o uguale a 85mmHg.
I valori ottimali sarebbero: massima <120/minima <80 mmHg.  Valori normali: massima 120-129/ minima 80-84 mmHg. Valori quasi normali: massima130-139/minima 85-89 mmHg.
La difficoltà di riconoscere l’ipertensione, se non quando arriva a picchi veramente alti, è l’essenza quasi completa di sintomi. Un rialzo pressorio elevato, improvviso, può comportare: ronzii alle orecchie, mal di testa, senso di offuscamento mentale,vampate al viso e rossore, insonnia, pesantezza agli arti inferiori.
La diagnosi d’ ipertensione si avvale di esame di laboratorio atti a valutare la funzionalità renale(creatininemia, azotemia..), il dosaggio ormonale, il dosaggio dei lipidi e del colesterolo nel sangue, urino cultura.  Per garantire il funzionamento di cuore e reni possono essere effettuati degli esami radiologici. Successivi esami potrebbero riguardare le prove di emodinamica(dinamismo del sangue) e il dosaggio della renina( sostanza che assicura la salute del rene) nel sangue.
Tutto quanto or detto riguarda una bassissima percentuale (15%) d’ipertensione fisiologica o secondaria classificabile in: ipertensione di origine renale – endocrina(tiroidea, surrenalica,paratiroidea) – meccanica( insufficienza e coartazione aortica, arteriosclerosi) – neurogena( tumori cerebrali, tetraplegia, encefaliti) – esogena( da sostanze velenose, farmaci, liquirizia)  – gravidica.
Il restante 85% è definita “ipertensione essenziale”, la cui causa, per la medicina organistica è un mistero e quasi il 90% degli ipertesi soffre di questo tipo d’ipertensione. Numerosi fattori sono certamente importanti nella manifestazione dell’ipertensione essenziale come ad esempio l’ereditarietà,la razza, la dieta, il regime di vita e l’età.
Occorre cambiare le abitudini comportamentali e introdurre una corretta attività fisica, un controllo del peso corporeo per evitare il sovrappeso o peggio l’obesità, seguire una dieta equilibrata ed evitare eccessivi stress emotivi. Complementarmente alla terapia medica sono necessarie alcune misure igienico sanitarie come abolire il fumo, seguire una dieta ipocalorica e iposodica, ed evitare alterazioni ematiche come, per esempio una colesterolemia troppo alta. Una diminuzione del peso corporeo medio tra i 5 e i 7 Kg può ridurre la pressione arteriosa di circa 10 -20 mmHg, sia per la sistolica che per la diastolica, in soggetti con un sovrappeso superiore al 10% del peso ideale.

La medicina naturale considerando insieme ai sintomi gli squilibri emotivi che caratterizzano la personalità del soggetto iperteso offre in supporto alla terapia farmacologica (non la sostituisce) dei rimedi naturali come: infusi d’erbe, omeopatia, fiori di Bach, oligoelementi. I rimedi naturali possono essere utilizzati in sinergia, per esempio un infuso di erbe con un olio essenziale; un rimedio omeopatico con un fiore di Bach; lavorando sullo stesso “terreno psicofisico” i diversi preparati si potenziano a vicenda.

I CONSIGLI CHE SCRIVERÒ DI SEGUITO NON SONO SOSTITUTIVI ALLA CURA FARMACOLOGICA, MA BENSÌ COMPLEMENTARE AD ESSA E PRIMA DI ASSUMERLI  PARLATENE COL VOSTRO MEDICO CURANTE.

Mi soffermerò per prima sull’importanza di una corretta e appropriata alimentazione. Bisogna stare attenti a ciò che si mangia, più la dieta è povera di grassi più si abbassa il rischio di occlusioni.  Fra il cibo che ingeriamo e il sangue esiste un rapporto strettissimo: ogni cibo dopo l’elaborazione della digestione e elaborazione diventa sangue, e attraverso la via metabolica, viene distribuito nei vari distretti corporei. In sostanza più il cibo è  sano e povero di grassi, più il sangue, ovviamente, sarà meno pesante e quindi circolerà più liberamente.
Cibarsi soprattutto di prodotti freschi e genuini meglio se provenienti da colture biologiche. Consumare frutta e verdura di stagione.  Per il condimento evitare grassi animali, cucinare solo con olio extra vergine di oliva e condire a crudo con oli vegetali ricchi di omega 3(di soia, di canapa, di noce, di Kiwi ecc). Da eliminare: le fritture, i sughi densi e ricchi di burro o panna. Sostituire l’acqua normale con quella iposodica. Evitare o ridurre caffè e tè e altre sostanze eccitanti, il cioccolato. Eliminare il fumo.
Il nemico numero uno è il sale. Il nostro organismo richiede 200 mg di sodio; un cucchiaino ne contiene ben 2000. Ma attenzione  a quello che si trova naturalmente nella maggior parte degli alimenti( carni o pesce in scatola, insaccati,verdure sott’olio o sott’aceto, minestre in scatola, formaggi, marmellate, dadi, succhi di frutta, frutti di mare, molluschi, prodotti da forno, pane e simili). Per condire è preferibile succo di limone o aceto di mele, oppure al posto del sale utilizziamo le erbe aromatiche e le spezie come basilico, origano e maggiorana.
Per quanto riguarda la carne mangiarne troppo comporta un innalzamento dell’acido urico ematico che va a stimolare l’attività del sistema nervoso centrale accrescendo la tensione. Preferire le carni bianche e soprattutto il pesce azzurro da gustare con contorni di verdure fresche.
Da preferire i farinacei integrali, dando la preferenza al riso, meglio se integrale, è uno dei cibi che aiutano a mantenere stabili i valori pressori. Come primo piatto o contorno dovrebbe rientrare quasi giornalmente nella nostra dieta.
Aglio e cipolla dappertutto sono diuretici e quindi adattissimi ad abbassare la pressione.
Olive sono ipotensive, senza abusarne perché piuttosto caloriche.
Si anche ai cibi liquidi e drenanti: passati di verdure e spremute di arancio, pompelmo e fragole, ricche di vitamina C benefica per i vasi. Un ottimo prodotto  è il SUCCO DI MELOGRANO, Recenti studi hanno dimostrato che il melograno alleato del cuore è in grado di prevenire l’ispessimento delle arterie. La pulicalagine contenuta nel melograno riduce i livelli di colesterolo e la pressione sanguigna e contribuisce allo scioglimento dei blocchi nelle arterie. Una ricerca ha documentato come alcuni pazienti con blocchi alla carotide bevendo per un anno tutti i giorni succo di melograno, abbiano ridotto del 12% la la pressione arteriosa e del 30% la placca che ostruiva le arterie, al contrario di chi non ha praticato la cura che invece nello stesso arco di tempo si è visto aumentare del 9% i livelli di placca.
Insalate di stagione, cipolle, carote e pomodori conditi con un poco d’olio d’oliva e succo di limone svolgono un’azione drenante che riduce i sintomi dell’ipertensione.
Le verdure fresche  saranno un buon contorno alla carne e al pesce, meglio se cotte alla griglia.
Vista l’importanza dell’articolo e i suoi molti contenuti, la seconda parte con i rimedi naturali sarà il prossimo editoriale di ottobre.
IN MERITO RICORDO CHE LA NOSTRA UNIVERSITÀ POPOLARE SHEN SHIATSU DO, IL 3 OTTOBRE RIAPRE IL CORSO PER OPERATORE PROFESSIONALE SHIATSU  CHE SI SVOLGERÀ IN 18 MESI CON 5 PRESENZE SERALI MENSILI(19.00- 21.30), NEL CORSO È COMPRESO IL MASSAGGIO HOT STONE, L’USO DELLA MOXA E LA PARTECIPAZIONE A SESSIONI DI YOGA.
 Ringraziando chi con pazienza ha letto questo editoriale auguro a tutti una serena ripresa lavorativa e un buon rientro agli allievi docenti e soci dell’Università Popolare
Giovanni Tomasino

Articoli recenti

Archivi

2019-09-14T20:37:53+00:00